Il momento storico che risparmiatori e investitori stanno vivendo è particolare: da un lato, la ricchezza aumenta; dall’altro, la precarietà e la sensazione dello stato di crisi, frena. Inoltre l’inflazione crescente è una vera e propria minaccia per i tanti risparmiatori che tengono il proprio denaro in un semplice deposito o addirittura sul conto corrente.
Il risultato di questo mix di circostanze? Gli investimenti in beni – rifugio decollano. E per noi che operiamo nell’immobiliare è un’ottima notizia.
Il bene rifugio è un tipo di investimento che non ha scopi speculativi, ovvero moltiplicare i propri soldi in maniera veloce e magari rischiosa, ma è percepito come sicuro. Si tratta infatti di beni che, in generale, mantengono il loro valore nel tempo e sicuramente non sono soggetti alla volatilità che è propria di altri investimenti come ad esempio il mercato azionario o il mercato delle criptovalute. Un esempio di bene rifugio è l’oro: in caso di grandi crisi, il suo prezzo tende a crescere. Un altro esempio è il mattone.
Per gli italiani, il bene rifugio per eccellenza è certamente la casa, sia per motivi culturali che per motivi oggettivi: generalmente le proprietà, che siano prime case, seconde case, o anche terreni agricoli, resistono alle crisi.
Si può investire nel mattone in diversi modi.
Il primo è semplicemente il possesso: acquistare una casa per viverci o come seconda casa, non significa far lievitare i propri risparmi ma ha comunque un grande valore di protezione del denaro. Infatti, in momenti in cui, come oggi, l’inflazione cresce, i soldi in banca di fatto si svalutano. Se con 10 euro, fino a un paio di anni fa, si potevano acquistare 11 caffè a 90 centesimi, oggi 10 euro valgono 9 caffè da 1,10 euro.
Sapevi che nel 1980, per acquistare una casa, servivano mediamente 4 anni di stipendio pieno di un lavoratore dipendente medio?
Questo significa una sola cosa: che se nel 1980 un risparmiatore ha investito in un immobile, il suo investimento è stato molto fruttuoso in uno scenario di crescita dei prezzi delle case e di crescita degli stipendi decisamente inferiore. Se invece ha lasciato i suoi soldi in banca, vista l’inflazione crescente dal 1980 a oggi, i suoi soldi ora non valgono praticamente più nulla.
Questo è uno dei motivi per cui nel 2021 abbiamo assistito a un vero e proprio boom di acquisti di case e seconde case.
Un altro modo in cui si può investire nel mattone è la messa a rendita, ovvero l’acquisto di una o più unità immobiliari da affittare a famiglie, studenti, turisti.
Un altro modo ancora è la compravendita: si acquista a sconto, si riqualifica, si rivende. Questa è l’attività che insegniamo nelle nostre accademie (clicca qui per saperne di più).
Il terreno fertile e le novità tecnologiche spalancano le porte di un’ulteriore forma di investimento sul mattone: il crowdfunding immobiliare.
L’avvento di piattaforme per la raccolta fondi e della possibilità di generale passaparola in rete, ha dato il via, da diversi anni, al crowdfunding come forma di investimento. Solo negli ultimi anni, in Italia, s’è diffuso il crowdfunding immobiliare, che, con le nuove circostanze createsi in seguito alla pandemia, sta conoscendo anni d’oro.
Rendimento Etico, la piattaforma di crowdfunding immobiliare che detiene il recrodi italiano di finanziamenti erogati, funziona così: un’impresa immobiliare certificata propone un’operazione di compravendita o di sviluppo di un immobile. Il comitato di Rendimento Etico ne valuta la profittevolezza e l’eticità e la pubblica: a quel punto la community dei prestatori, debitamente informati suio dettagli dell’operazione, presta il denaro necessario all’impresa, per vederselo restituire, mediamente dopo circa un anno, corredato di interessi. I quali in questo momento rappresentano più un guadagno che un “semplice” riparo dall’inflazione.
Partecipare è semplicissimo. Guarda le raccolte aperte e iscriviti qui.
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