La settimana scorsa abbiamo introdotto un'importante novità per il settore delle costruzioni: la patente a punti per le imprese edili. Si tratta di uno strumento volto a migliorare la sicurezza sul lavoro, premiando le aziende virtuose e penalizzando quelle che non rispettano le normative. Il meccanismo è simile a quello della patente per i conducenti di veicoli, con un punteggio iniziale che può aumentare o diminuire a seconda dei comportamenti adottati.
Oggi ci concentreremo su come funziona nel dettaglio il sistema dei punteggi, il processo di recupero dei crediti e le informazioni contenute nella patente, accessibili tramite un portale dedicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Capiremo cosa succede quando il punteggio scende sotto la soglia critica di 15 crediti e quali sanzioni rischiano le imprese che operano senza patente o con un punteggio insufficiente.
Le informazioni relative alla patente confluiscono in un’apposita sezione del portale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per ciascuna patente sono disponibili, nel portale, le seguenti informazioni:
Il nuovo sistema di "patente a punti" per le imprese edili parte da un punteggio iniziale di 30 crediti. Le aziende potranno incrementare questo punteggio fino a un massimo di 100, adottando comportamenti virtuosi legati alla sicurezza sul lavoro. Tuttavia, eventuali violazioni delle normative comporteranno una decurtazione dei crediti. Un aspetto fondamentale del sistema è che le imprese che scendono sotto i 15 crediti si troveranno in una situazione di grave difficoltà, poiché non potranno più operare nei cantieri.
Le sanzioni sono severe: le imprese che operano senza la patente o con un punteggio inferiore a 15 rischiano una multa pari al 10% dell'importo dei lavori, oltre alla sospensione dalla partecipazione agli appalti pubblici per sei mesi. Inoltre, nei casi di incidenti gravi con morte o inabilità permanente, si potrebbe arrivare alla sospensione della patente stessa, previa verifica da parte degli ispettori del lavoro sulla responsabilità diretta dell'impresa.
Le penalità sono ben definite: in caso di colpa grave, per ogni infortunio mortale l’azienda perderà 20 punti, mentre per incidenti che causano un'inabilità permanente saranno sottratti 15 punti. Anche le malattie professionali comportano una riduzione di 10 punti. Tuttavia, il sistema offre anche incentivi: per esempio, le aziende che dimostrano l'adozione di standard elevati di sicurezza sul lavoro, o che investono nella formazione dei lavoratori (con particolare attenzione a quelli stranieri), possono ottenere crediti aggiuntivi. Inoltre, per ogni biennio trascorso senza sanzioni, viene attribuito un credito extra, con un limite massimo di 20 punti aggiuntivi.
Tutte le informazioni relative alla patente e ai crediti accumulati dalle imprese saranno rese disponibili in formato digitale dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e potranno essere consultate attraverso un portale dedicato. Gli attori preposti alla sicurezza nei cantieri, come il responsabile dei lavori, i coordinatori della sicurezza e i rappresentanti dei lavoratori, avranno accesso a questi dati, così come gli organismi paritetici iscritti nel Repertorio nazionale del Testo Unico sulla Sicurezza.
La patente a punti conterrà informazioni fondamentali come il punteggio iniziale, aggiornato in tempo reale, eventuali provvedimenti di sospensione e sanzioni, e la storicità dell’impresa.
Il punteggio massimo che un’impresa può raggiungere è di 100 crediti, distribuiti tra crediti iniziali, storicità e investimenti in sicurezza. All’emissione della patente, vengono assegnati 30 crediti iniziali, ai quali si possono aggiungere fino a 10 crediti in base alla data di iscrizione dell’impresa e, successivamente, un punto per ogni biennio trascorso senza penalità.
Le imprese possono ottenere fino a 40 crediti extra investendo in formazione e misure per la sicurezza sul lavoro. Tuttavia, qualora il punteggio scenda sotto i 15 crediti, l’impresa avrà il permesso di completare solo i lavori già avviati, a condizione che almeno il 30% del contratto sia stato eseguito.
Oltre ai crediti assegnati in base alla storicità dell’azienda, derivanti dall’iscrizione alla Camera di Commercio (fino a 30 punti complessivi), le imprese hanno la possibilità di ottenere ulteriori 30 crediti attraverso investimenti strategici e iniziative di formazione mirate alla salute e sicurezza sul lavoro. Questi crediti sono riconosciuti in diversi ambiti, come:
Oltre a questi 30 crediti, altri 10 possono essere concessi in base a fattori come la dimensione dell'organico, il possesso di certificazioni professionali specifiche, o l’applicazione di contratti di lavoro particolari che garantiscono maggiori tutele ai dipendenti. È importante notare che, nel caso in cui l'azienda perda certificazioni periodiche, i crediti corrispondenti verranno sottratti.
Il sistema di patente a punti premia inoltre le imprese che non commettono violazioni, con un accredito automatico di un credito ogni due anni. Questo meccanismo di incremento progressivo può portare fino a un massimo di 20 crediti extra, creando un incentivo a mantenere standard elevati nel lungo termine. Tuttavia, in presenza di contestazioni o violazioni, questo beneficio viene sospeso fino alla risoluzione definitiva delle problematiche, dimostrando come il sistema incentivi una condotta irreprensibile e continua nel tempo.
Il sistema della patente a punti prevede che i crediti accumulati possano essere soggetti a riduzione in seguito a decisioni definitive relative ai comportamenti di datori di lavoro, dirigenti e responsabili aziendali, nonché dei lavoratori autonomi. Tale meccanismo mira a garantire un elevato standard di sicurezza nei luoghi di lavoro e a responsabilizzare le figure apicali delle aziende.
Le sanzioni per infrazioni più gravi possono portare a significative decurtazioni di crediti, con conseguenze dirette sull’operatività dell’impresa. Ad esempio:
Tuttavia, il sistema non è pensato solo per penalizzare; offre anche opportunità di ripristino dei crediti. Qualora un’azienda subisca una decurtazione, potrà richiedere un controllo da parte di una Commissione territoriale composta da rappresentanti dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), dell'Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e delle aziende sanitarie locali. Durante questa verifica, la Commissione esaminerà diversi aspetti, come:
Questo approccio mira a creare un equilibrio tra responsabilità e incentivazione, permettendo alle imprese di dimostrare il loro impegno verso la sicurezza e, di conseguenza, di ripristinare il proprio punteggio. In questo modo, il sistema della patente a punti si propone non solo come strumento punitivo, ma anche come opportunità per le aziende di migliorare continuamente le proprie pratiche di sicurezza.
La sospensione della patente di sicurezza rappresenta una misura severa, con una durata massima di 12 mesi, adottata in funzione della gravità degli incidenti e della serietà delle violazioni delle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La decisione di applicare questa sospensione considera anche eventuali recidive, evidenziando così un approccio mirato a garantire la responsabilità continua delle aziende nella gestione della sicurezza.
In caso di provvedimenti di sospensione cautelare, è compito dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) verificare che le condizioni di sicurezza siano ripristinate nel cantiere in cui si è verificata la violazione. Questo processo di verifica è fondamentale per assicurare che non solo la sospensione sia giustificata, ma che l’impresa si impegni a correggere le carenze riscontrate, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro per tutti i dipendenti.
La sospensione dell’attività può essere facoltativa nel caso di incidenti che causano inabilità permanente o menomazioni irreversibili a uno o più lavoratori. In queste situazioni, la decisione finale spetta al personale dell'INL, il quale dovrà valutare le circostanze specifiche e le evidenze disponibili. Anche in questo caso, il periodo di sospensione è limitato a un massimo di 12 mesi, a sottolineare la necessità di un’azione proporzionata rispetto alla gravità dell'incidente.
Al contrario, la sospensione della patente diventa obbligatoria in caso di incidenti mortali, qualora si possa dimostrare la responsabilità del datore di lavoro o dei collaboratori diretti, accertata almeno per colpa grave. Questo aspetto non solo tutela i lavoratori, ma serve anche da deterrente per le imprese, incentivandole a mantenere alti standard di sicurezza e a investire nella formazione e prevenzione.
Nel sistema della patente a punti, il recupero dei crediti è un processo cruciale per garantire che le aziende possano tornare a operare in modo conforme dopo aver subito una riduzione del punteggio. Quando il punteggio scende sotto i 15 crediti, il recupero diventa subordinato alla valutazione di una Commissione territoriale. Questa commissione è composta da rappresentanti dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e dell'Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e ha il compito di esaminare la situazione dell'azienda.
La commissione terrà in considerazione diversi fattori, tra cui il rispetto degli obblighi formativi e gli investimenti effettuati dall'impresa in materia di sicurezza. Questo approccio mira a premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto nella formazione dei propri dipendenti e nel miglioramento delle condizioni di lavoro, incentivando così una cultura della sicurezza. Qualora l'azienda riesca a dimostrare di aver intrapreso misure significative per garantire la sicurezza dei lavoratori, potrebbe ottenere un ripristino parziale o totale dei crediti.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che operare senza patente o con un punteggio inferiore a 15 crediti comporta sanzioni significative. Le imprese in questa situazione rischiano di incorrere in una multa pari al 10% del valore dei lavori, con un importo minimo fissato a 6.000 euro. Inoltre, l'esclusione dai lavori pubblici per sei mesi rappresenta una grave limitazione per la loro operatività. Queste misure sanzionatorie non solo puniscono le aziende che non rispettano le normative di sicurezza, ma fungono anche da deterrente per garantire che tutte le imprese operino in conformità con gli standard richiesti.
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Ogni investimento comporta un rischio. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non costituisce in alcun modo una consulenza finanziaria.
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