“Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila, e lavoraci fino a quando non funziona bene”
Tutti, ma proprio tutti, conoscono il papà di Topolino, nonché il creativo che ha dato vita a un vero e proprio impero dell’immaginazione, Walt Disney. Ma forse non tutti sanno che questo incredibile artista e sognatore per antonomasia, era un imprenditore incredibilmente pratico e perseverante. Non è un caso se oggi la Walt Disney Company è valutata 45.429 miliardi di dollari. E pensare che, arrivato a metà della realizzazione di Biancaneve, aveva completamente esaurito il budget predisposto e persino la sua famiglia gli suggerì di lasciare perdere. Ma, forte del pensiero che vi abbiamo proposto in apertura, si recò personalmente da una serie di produttori, e riuscì a finanziare il capolavoro di animazione che ha merito decine di premi tra cui due Oscar.
Crediamo che la filosofia di Walt Disney, ovvero sognare in maniera estremamente pratica, possa essere di ispirazione per la grande community che ruota attorno a Rendimento Etico, e ve la proponiamo qui.
Approfondiamo vita e pensiero di colui che vantò 59 candidature e 26 premi Oscar, oltre a tre Golden Globe, e che ha lasciato in eredità un impero imprenditoriale e culturale senza precedenti…un piccolo spoiler: scoprirete che il Disney – pensiero ha anche qualcosa a che fare con le case e con le città.
Walt Disney, nato nel 1901, era un uomo ottocentesco, un tradizionalista, un conservatore: lo vediamo, tra le altre cose, nella nostalgia del mondo rurale del secolo precedente, nello storytelling ispirato a Esopo e La Fontaine, nell’espressione di determinati valori culturali.
Eppure fu un grande innovatore in campo artistico, e resta tutt’ora, a distanza di oltre un secolo, un riferimento creativo e culturale per tutto l’occidente. Biancaneve fu il primo lungometraggio di animazione, e molte nuove tecnologie furono implementate dallo stesso Disney, che lanciò anche il primo parco divertimenti Disney, sfidando notevolmente il rischio di insuccesso.
Secondo lo studioso inglese Alan Bryman, i principi urbanistici dei parchi divertimento lanciati dallo stesso Disney, hanno influenzato fortemente il modello urbanistico di molte città occidentali. Del resto la stessa multinazionale Disney ha costruito due città vere e proprie: Celebration, in Florida e Val d’Europe, nei dintorni di Parigi. Fu lo stesso Walt Disney a cominciare a progettare, negli anni ’60, una città del futuro di nome EPCOT, ovvero "Experimental Prototype Community of Tomorrow". Sebbene il progetto tecnologico – futuristico fu, nella pratica, ripreso solo in parte, il progetto venne messo in pratica davvero a partire dagli anni ’90: la città di Celebration doveva ricreare un ambiente di quiete e serenità simile alla Main Street USA, che si trova all’ingresso di tutti i parchi Disney.
Walt Disney fallì molte volte, ma credette sempre nei suoi sogni e fu spesso propenso a rischiare
Il cognome Disney è l’anglicizzazione di d'Isigny, gli antenati francesi del nostro Walt.
Walter Elias Disney nacque nel 1901, da padre di discendenza francese e madre di discendenza tedesca, quarto di cinque figli. Sin da piccolo, Walt e il fratello Roy lavorarono nella distribuzione dei giornali per contribuire all’economia famigliare. Pare che Disney si sia candidato come illustratore per il giornale di Kansas City Star ma non sia stato selezionato perché considerato poco fantasioso. Dopo un periodo in Francia come autista di ambulanze durante la prima guerra mondiale, tornò in patria e trovò lavoro a 50 dollari al mese presso l’agenzia Pesman-Rubin Commercial Art Studio. Nel 1922 aprì un proprio studio che creava cortometraggi animati e dichiarò fallimento l’anno successivo. Ma non mollò e si trasferì a Hollywood presso il fratello Roy, con cui fondò il Disney Brothers Studio. Nel ‘28, non senza intoppi, creò Topolino (che peraltro doppiò lui stesso fino al 1947), nel ’37 produsse Biancaneve, di cui abbiamo parlato sopra, e da allora diede vita a una serie di grandi successi, frutti di enormi innovazioni. Morì nel 1966 a causa di un tumore ai polmoni.
“L'unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare”
Walt Disney, a dispetto dello stereotipo dell’artista medio, era un uomo estremamente pratico. Non solo: era un perseverante. Erano le sue idee a trainare la ricerca di finanziamenti e non viceversa. Walt Disney cercava (e trovava) finanziamenti per produrre idee che poi si sono rivelate di grande valore.
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